Si è diffusa ieri la notizia che,
secondo l’elenco ufficiale delle patologie e dei traumatismi cui si riferiscono
INPS ed enti pubblici per la certificazione delle disabilità e delle invalidità
(ICD-9-CM), il lesbismo sarebbe una “malattia”.
E’ l’Espresso che anticipa un
articolo in cui denuncia tale “anomalia”, ed è subito polemica. Sul web la
notizia si diffonde a macchia d’olio e su alcuni blog si legge un provocatorio
invito alle lesbiche a mettersi in fila all’INPS per richiedere la pensione d’invalidità.
Arrivano forti critiche da Franco
Grillini (IDV) che definisce il fatto “di una gravità inaudita, perché l’Italia
non si è ancora adeguata all’elenco internazionale che aveva risolto questo
problema cancellando definitivamente l’omosessualità dall’elenco delle
patologie”. Anche la deputata del PD Paola Concia, lesbica dichiarata, s’indigna
per la notizia e sostiene: “scoprire che per quello stesso Governo che sto
sostenendo sono una ‘malata’ è a dir poco agghiacciante”.
La stessa deputata del PD avrebbe
già chiesto al ministro Fornero di varare immediatamente un decreto legge con
il quale poterci liberare di questa “vergogna”. Il ministro avrebbe replicato
promettendo una sua immediata attivazione di concerto con il ministro della
salute Balduzzi.
Secondo Anna Paola Concia, “il
mancato adeguamento al modello ICD-10-CM, che da anni ha sostituito a livello
internazionale il precedente ICD-9-CM in cui si classificava il lesbismo come
disturbo ego-distonico e che scopriamo essere ancora in vigore nel nostro
paese, è un fatto estremamente grave, che ci accomuna a quei paesi in cui
l’omosessualità è considerata un reato perseguibile con la pena di morte”.
“Vorrei non dovermi vergognare di essere italiana e mi
auguro davvero - conclude il deputato PD- che questa macchia che aleggia sulla
nostra democrazia sia cancellata in tempi record”. (ANSA).
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